
Dott.ssa Elena Tabossi – Ancona
Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo e Comportamentale
Terapeuta E.M.D.R.
LA PSICOTERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE (T.C.C.) CHE COSA E’?
La
T.C.C. si è sviluppata negli Stati Uniti e rappresenta l’
integrazione e la sintesi tra
terapie comportamentali e quelle
cognitiviste.
Attualmente, all’interno dell’approccio Cognitivo-Comportamentale, si osservano alcune
differenze procedurali tra gli specialisti ma
comune è il riconoscimento dell’
importanza della variabile cognitiva, nella spiegazione dei fenomeni clinici ed del ruolo principale che ha, nei processi di cambiamento.
CARATTERISTICHE DELLA T.C.C.
la
T.C.C. si basa sui seguenti principi che possono essere così sintetizzati:
A) esiste una stretta relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti;
B) non sono gli eventi che ci accadono a causare problemi, disturbi e sofferenze ma i
significati che diamo agli eventi;
C) sono dunque le nostre
rappresentazioni mentali, i nostri
modelli di pensiero (credenze e convinzioni), che influenzano i nostri modi di sentire (emozioni) e i nostri comportamenti.
Alcune volte, i pensieri che abbiamo su noi stessi sugli altri, sul mondo, possono essere
disfunzionali, cioè possono essere attivati in modo rigido e generare
pensieri automatici negativi che alterano la percezione dell’interpretazione della realtà.
Scopo della T.C.C. è di far prendere al paziente consapevolezza del proprio funzionamento mentale di aiutarlo a riconoscere e a mettere in discussione gli schemi disfunzionali e i pensieri automatici negativi per interrompere quei circoli viziosi che mantengono in vita la sofferenza del tempo.
La
T.C.C. si pone inoltre l’
obiettivo di aiutare il paziente ad apprendere e ad utilizzare le strategie più efficaci per risolvere i problemi attuali e quelli che potrebbero presentarsi in futuro.
Mira quindi a far diventare il paziente terapeuta di se stesso.
TECNICHE E PROCEDURE UTILIZZATE DALLA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE
La
Terapia Cognitivo-Comportamentale avendo la possibilità di avvalersi sia di modelli
cognitivi che
comportamentali ha a disposizione, a differenza di altre psicoterapie, una pluralità di procedure e di tecniche che consentono allo psicoterapeuta di attuare
interventi personalizzati, volti cioè a rispondere con efficacia alle diverse esigenze e problematiche dei pazienti.
Nella pratica clinica la procedura di elezione è la
ristrutturazione cognitiva che consente l
‘identificazione delle distorsioni cognitive e delle
credenze irrazionali che sono alla base della sofferenza emotiva e molto spesso di comportamenti inadeguati e controproducenti.
Attraverso la
discussione è possibile modificarle e rielaborarle per ricostruire uno stato di salute mentale più funzionale al benessere personale.
Oltre alla ristrutturazione cognitiva possono essere utilizzate numerose
altre procedure che sono, solo per citarne alcune:
–
training assertivo che
mira a far apprendere la capacità di autoaffermazione e di espressione dei propri pensieri, dei propri sentimenti e delle proprie emozioni in modo appropriato
Compito del terapeuta è di fornire istruzioni sul comportamento assertivo da tenere, fungendo anche da modello.
–
l’esposizione e la prevenzione della risposta che è una tecnica che generalmente viene utilizzata con i
pazienti ossessivo-compulsivi per aiutarli, mediante esercizi di difficoltà graduale, a resistere all’impulso di compiere i cerimoniali.
–
la desensibilizzazione sistematica che consiste nell’
associare sistematicamente
allo stimolo ansiogeno il
rilassamento.
L’apprendimento e l’applicazione graduale del rilassamento alla situazione ansiogena vissuta in immaginazione, tenderà poi a
generalizzarsi e ad estendersi nella realtà.
–
Il problem solving che è un metodo strutturato per aiutare a
ridurre i sintomi aggravati dalla presenza di problemi non risolti e a trovare le
soluzioni per affrontarli.
COME SI SVOLGE LA T.C.C.?
Le prime sedute verranno dedicate alla conoscenza del paziente e alla costruzione della
relazione-alleanza terapeutica.
Fin dai primi colloqui verranno evidenziati, in maniera chiara i
circoli viziosi e meccanismi che contribuiscono a rafforzare e a mantenere in vita i sintomi di cui soffre il paziente e che compromettono il buon funzionamento della sua vita e della sua serenità.
Verrà poi costruito un
progetto terapeutico caratterizzato da obiettivi concreti, utili e raggiungibili e verrà formulato un
contratto terapeutico in cui verranno definiti gli obiettivi, le procedure più utili, i compiti, i tempi, la durata e i costi.
All’inizio del trattamento le sedute si svolgeranno con una
frequenza settimanale, ma quando il paziente comincerà a sentirsi meglio potranno essere
diradate fino alla conclusione.
Potranno poi proseguire sedute di richiamo (follow-up) a 3-12 mesi dalla conclusione della terapia.
Per la cura di alcuni disturbi è consigliato l’utilizzo di
psicofarmaci, i quali possono sostenere l’efficacia del trattamento psicoterapeutico
ma non sostituirlo.
PER QUALI DISTURBI E’ INDICATA LA T.C.C.?
La
T.C.C. è considerata una delle più diffuse forme di Psicoterapia per il trattamento di molti disturbi psicologici e psichiatrici:
–
disturbi d’ansia (agorafobia, claustrofobia, disturbo di panico, disturbo d’ansia generalizzato, fobia sociale, fobia specifica, disturbo ossessivo-compulsivo, tricotillomania, ipocondria, disturbo da stress post-traumatico)
–
disturbi dell’umore (depressione, disturbo bipolare)
–
disturbi alimentari (anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata)
–
disturbi di personalità
–
disturbi sessuali psicogeni
–
problemi genitoriali e di coppia
–
bassa autostima
–
disturbi legati all’emotività e al controllo degli impulsi
La Terapia Cognitivo-Comportamentale è indicata non solo per trattamenti individuali ma anche per trattamenti di Coppia e di Gruppo.
PERCHE’ SCEGLIERE LA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE (T.C.C.)?
Perché:
–
è fondata scientificamente:
studi e ricerche condotte a livello
Nazionale (Istituto Superiore della Sanità) ed
Internazionale (Istituto Mondiale della Sanità) hanno dimostrato l’
efficacia della T.C.C. per la maggior parte dei disturbi psicologici.
Hanno dimostrato anche che la T.C.C., se paragonata all’effetto degli
psicofarmaci, risulta avere un’efficacia pari o maggiore ma
di essere più utile nella prevenzione delle ricadute.
–
è basata sulla collaborazione attiva tra paziente e terapeuta:
oltre alla condivisione degli obiettivi da perseguire e delle metodologie da utilizzare,
il paziente verrà aiutato ad apprendere le tecniche e gli strumenti necessari perché possa diventare
terapeuta di se stesso.
–
è orientata al presente e al futuro:
pur riconoscendo che le esperienze passate come quelle infantili, possono avere influenza nell’evoluzione dei problemi attuali, la T.C.C. piuttosto che su “archeologiche” ricostruzioni del passato, preferisce intervenire principalmente
sui nuclei cognitivi responsabili del disagio vissuto nel presente.
Le esperienze passate verranno affrontate, se necessario, in un secondo momento.
–
è di breve durata:
rispetto ad altri approcci psicoterapeutici la
T.C.C. è sicuramente
più breve (6-15 sedute) anche perché è prevista la possibilità di
registrare e di
ascoltare le sedute oltre che di
mettere in pratica, con esercitazioni, quanto è stato elaborato in terapia.
Ciò è di
estrema utilità per abbreviare il percorso psicoterapeutico con conseguente
riduzione del numero di sedute.
PROVE DELL’EFFICACIA DELLA T.C.C.
Recenti studi sperimentali hanno dimostrato l’efficacia della Psicoterapia e in particolare di quella Cognitivo-Comportamentale:
Attraverso metodiche di visualizzazione in vivo del cervello (PET – MR) sono stati esaminati gruppi diversi di pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo, da fobia specifica e sociale, da depressione, schizofrenia, ecc…
I ricercatori hanno rilevato che la
Psicoterapia apporta significativi cambiamenti nell’attività cerebrale delle aree sia corticali che sottocorticali e che
tali modificazioni sono strettamente legate al miglioramento clinico.
Tra questi studi, Schwartz et all, hanno provato a
confrontare l’
efficacia degli psicofarmaci e della Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale.
La ricerca ha dimostrato che entrambe le modalità di trattamento modificano l’attività neuronale delle medesime aree del cervello e che sia l’approccio psichiatrico, attraverso gli psicofarmaci che la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, hanno la stessa efficacia nella cura delle diverse patologie ma che
i pazienti trattati con la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, presentano un minor rischio di ricadute.